present perfect – again

Spettabile redazione, vi ringrazio vivamente per le risposte alle mie domande precedenti, voglio tornare ancora una volta sul present perfect, poichè le regole della grammatica non mi sono chiare. Sul numero di novembre, a pag 8 c’è scritto: “The venue has hosted many of the world’s most celebrated sports event and concert”. Su speak up explains voi dite che has hosted è un esempio di present perfect, per indicare che una azione è iniziata nel passato ma non è ancora terminata. The Garden è ancora oggi usata come location per eventi sportivi e musicali molto importanti. Ma se è così non sarebbe più logico usare il presente indicativo? Sempre a pag 8, si legge: “Elton John has appeared there 62 times…”, non sarebbe più logico usare il simple past, in quanto l’azione è terminata? Simone.

Ciao Simone,
mi rendo conto che il present perfect può creare confusione. Bisogna partire dall’idea che la grammatica inglese ha un concetto diverso di tempo, si parte dal concetto di tempo ‘finito’ e ‘non finito’ per poi passare all’idea di azione ‘finita’ o ‘non finita’.
Per finito si intende un tempo passato che non ha collegamenti diretti con il presente e quindi per usare il simple past bisogna specificare QUANDO è avvenuta l’azione. Nell’esempio che hai citato: Elton John has appeared there 62 times… E’ vero che le azioni sono finite ma essendo lui ancora in vita e non avendo specificato quando è avvenuta ogni singola azione dobbiamo usare il present perfect! Altrimenti dovremmo dire ‘Elton john appeared there in … e poi specificare le date.
Per lo stesso motivo dobbiamo usare il present perfect con il seguente esempio ‘The venue has hosted many of the world’s most celebrated sports events and concerts’ perchè questo luogo è utilizzato da diversi anni per concerti ed eventi vari.
Se vogliamo parlar di azioni non finite in un tempo non finito basta considerare il seguente esempio: ‘I have worked for Speak Up for about six months’ Lavoro per Speak Up da circa sei mesi: azione non finita – lavoro tutt’ora per SU, e tempo non finito – da circa sei mesi- collegato al presente.
In inglese non è possibile usare il present simple in questi esempi perchè usato per azioni abituali (routine) e verità assolute.
Soprattutto è importante non tradurre le cose in modo letterale, e imparare da ciò che si legge anzichè fare sempre confronti con ciò che si è studiato. Questo sito può esserti forse d’aiuto http://learnenglish.britishcouncil.org/en/english-grammar/verbs/talking-about-past
(Gemma Webber)

Twitter Digg Delicious Stumbleupon Technorati Facebook Email

10 Responses to “present perfect – again”

  1. Sono un’insegnante di inglese che fa un sacco di paranoie ai propri studenti riguardo l’uso del present perfect vs simple past. Condivido pienamente la spiegazione data, ma che diciamo ai nostri studenti che girano il mondo e che sentono gli inglesi, ma soprattutto gli americani, usare delle forme verbali improponibili? Io dico: il mio compito è quello di insegnarvi l’inglese corretto, ma la realtà è tutta un’altra cosa! E’ un pò come succede in italiano fra passato prossimo e passato remoto: chi usa più il passato remoto nel linguaggio quotidiano? E che ne dite del congiuntivo? Le lingue non hanno confini, le crea chi le usa! ::))

  2. Brava! Hai tutta la mia comprensione e il mio plauso! Come traduttrice sono più divertita che sconvolta dalle bizzarrie della lingua viva, ma come insegnante spesso non so come gestirle, soprattutto di fronte a un pubblico di adulti che oppongono una strenua resistenza a tutto ciò che è diverso dalla loro rassicurante lingua madre!
    Buon lavoro! Cristina

  3. Ciao e grazie per i commenti, io sono giunto alla conclusione che uno deve parlare senza farsi problemi, è da tanto tempo che sto dietro a questo argomento e non l’ho ancora capito, anche perchè sui libri di testo ti fanno sempre i classici esempi che poi poco coincidono con quello che si legge e credetemi la cosa mi fa alquanto innervosire, a volte mi chiedo se sono io il deficiente o gli altri. Secondo me nel caso del present perfect o del simple past non è sempre immediato capire quando usare uno o l’altro, ditemi quello che volete. Premetto che ho avuto modo di parlare in inglese e molte delle persone con cui ho avuto modo di parlare si sono complimentate, considerato che quello che so l’ho imparato a scuola in parte e in parte da solo, per me infatti la priorità è comunicare, è una cosa bruttissima infatti dover dipendere da un’altra persona quando sei all’estero. Se volete darmi voi una mano o scambiare opinioni sarò ben felice di collaborare.
    Distinti saluti
    Simone

    • Gentile signora Cristina, vorrei esprimere una opinione su quello che lei ha scritto precedentemente. Secondo me non è che tutti gli adulti oppongono una resistenza a tutto ciò che è diverso dalla loro lingua madre, il problema è che in una lingua straniera si incontrano regole difficili da capire. Io ad esempio mi sto rompendo la testa con questo benedetto present perfect, ma non riesco a venirne a capo .Gli esercizi che sono pubblicati sui libri di testo o anche su internet li ho capiti, ma poi leggendo gli articoli di riviste o sentendo parlare le persone mi trovo in difficoltà.C’è anche un’altra considerazione, l’inlgese è parlato in tutto il mondo e ci sono differenze tra un posto e un altro, ad esempio un mio collega di lavoro che ha vissuto in Canada per 18 anni, parla inglese e mi ha detto che ha avuto problemi a parlare con un suo cugino dell’Australia che ovviamente parla inglese. Capisco che lei è traduttrice, è abituata quindi a parlare e scrivere in inglese quotidianamente, ma uno come come me che ha a che fare con l’inglese solo in determinate occasioni non può mica torturarsi la mente per comunicare?
      Le porgo distinti saluti e spero di non essere stato presuntuoso.

      • Caro Simone!
        Non sei stato per nulla presuntuoso, anzi nelle tue parole scorgo tanta volgia di imparare e questo è solo encomiabile! Ora, non so quale sia stata la tua carriera scolastica relativamente all’Inglese. Devo dire che io ho avuto la fortuna di studiarlo molto bene alle medie, al liceo e poi all’università negli anni giusti per l’apprendimento, di andare all’estero tutti gloi anni e di avere contatti con madrelingua praticamente da sempre. Ma ho anche dedicato allo studio della lingua inglese (e tedesca, mia lingua di specializzazione) anni e anni di studio “matto e disperatissimo” e continuo a studiare, compiendo col tempo una sorta di percorso a ritroso dalla rabbia e dalla fatica per certe strutture difficili da assimilare all’umiltà e alla meraviglia di fronte a certi nodi della lignua straniera che sono intriganti appunto perchè dificili da sciogliere ma che improvvisamente si sciolgono – e allora la soddisfazione è grande. Quello che si studia sui libri viene a volte (molto molto raramente se ci fai caso) smentito dalla lingua parlata o scritta? Ma la lingua è un organismo vivente che si evolve, che cambia e penso che gli stessi madrelingua decidano ogni tanto di far fuori regole troppo elaborate che hanno poco senso (vedi l’inglse americano rispetto all’inglese britannco). Ma ciò non ci deve infastidire, solo incuriosire e farci chiedere: chissà come mai? Ecco secondo me l’atteggiamente giusto: non bellicoso, bensì divertito e di grande apertura. E’ questo che non trovo molto diffuso negli adulti che polemizzano sulle strutture grammaticali invece di impararle, che si arrabbiano perchè un vocabolo ha sei e sette o più livelli interpretativi, perchè in italiano usiamo un passato prossimo e in inglese un Simple Past… Ma questa è la bellezza di una lingua straniera, la sua DIVERSITA’. Penso che se assumerai un atteggiamento più rilassato, quasi “rassegnato” ma divertito allo stesso tempo potrai facilmente capire e applicare le strutture linguistiche più strane (leggi: diverse dalla nostra lingua madre!!!!) Se sei un dilettante, cioè non usi la lingua straniera di professione, allora traine diletto! Good luck! Cristina

        • Cara Cristina ti ringrazio vivamente per avermi risposto e ne approfitto per replicare,sono d’accordo quando tu dici che non bisogna avere un atteggiamento bellicoso verso la lingua che si studia, che nel mio caso è l’inglese ma potrebbe essere un’altra, ma poi, quando io mi accorgo che qualcosa non va come io ci ho ragionato un pò mi infastidisce, perchè nonostante i miei sforzi non la riesco a capire, ecco allora che mi tocca prendere le cose così come vengono…purtroppo e lo ribadisco non sono uno che ha a che fare con l’inglese per lavoro, se non in qualche viaggio e non ho nemmeno il tempo di fare quello studio disperato come hai fatto tu, devo dire che l’estate scorsa sono stato in vacanza in Grecia con due amici che non parlavano inglese e grazie a quel poco che so me la sono cavata benissimo, ovviamente ho qualche problema se devo comunicare con un inglese di madre lingua o un americano, poichè questi parlano veloce…comunque se sei d’accordo potrei rivolgere a te le domande che più mi assillano.
          Un abbraccio.
          Simone

          • Caro Simone!
            Chi meglio dell’efficientissima Redazione di Speak Up potrebbe esserti di aiuto nei tuoi dubbi grammaticali? Poi, per quanto riguarda corsi e testi e riviste e DVD e film in lingua ecc., hai solo l’imbarazzo della scelta. L’Inglese è una lingua molto coccolata sotto questo profilo, diversamente da altre lingue europee per le quali è un po’ più difficile reperire materiale.
            Keep cool and … good luck!
            Cristina

      • Caro Simone!
        Scusami per i refusi che troverai nella mia risposta in caso la pubblichino! Nonostante legga e rilegga i miei testi a volte qualcosa mi sfugge – e me ne accorgo chiaramente troppo tardi – e la mia vista non mi sostiene! Sarà perchè ho studiato troppo inglese e tedesco?!?!?!? Cristina

  4. Spettabile redazione, vi ringrazio per il link http://learnenglish.britishcouncil.org/en/english-grammar/verbs/talking-about-past da voi suggeritomi per quanto riguarda il present perfect e il simple past. Ancora una volta ho di fronte i classici esempi ma poi trovandomi a parlare nella realtà ho problemi. Stando a quel che dice la grammatica io dovrei usare il simple past quando l’azione è conclusa, quindi quando c’è un riferimento temporale preciso, mentre il present perfect quando non c’è un riferimento temporale o l’azione ha un collegamento con il presente. Allora a pag 6 di febbraio 2012 si legge: ” They transformed a three-wheel Robin Reliant into rocket”. They drove a mini down an Olympic ski jump”, la cosa mi lascia alquanto stupito, in entrambi le frasi non è specificato quando l’azione è avvenuta e si usa il simple past. Più avanti: ” They raced from Canada to the magnetic pole”dopo questa ennesima osservazione sullo ste sso tema mi chiedo se sono io che sono un blockhead…

    • Cara Cristina ti ringrazio per il suggerimennto di scrivere alla redazione di speak up, in verità ho scritto molte volte a loro, solo che non so se si sono infastiditi, l’ultima mia domanda l’hanno pubblicata su questo blog anzichè rispondermi.

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.